Il check-in da remoto per casa vacanze è possibile?

Ecco un riassunto in punti elenco della sentenza del TAR del Lazio sul ricorso n. 1003/2025 promosso dalla Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (F.A.R.E.):

Oggetto del Ricorso

  • Impugnazione della Circolare del Ministero dell’Interno del 18.11.2024, che imponeva ai gestori di strutture ricettive l’obbligo di identificare fisicamente gli ospiti.

  • Contestazione della non conformità all’art. 109 TULPS e alla normativa europea e nazionale.


🧾 Principali motivi di ricorso

  1. Violazione di legge e regolamenti europei: in contrasto con l’art. 109 TULPS, la riforma del 2011 e il regolamento eIDAS 2.0.

  2. Eccesso di potere: aggravio irrazionale degli oneri per i gestori, disparità di trattamento con altri settori (es. autonoleggio).

  3. Lesione della concorrenza: penalizzazione delle locazioni brevi rispetto agli alberghi.

  4. Violazione del principio di legalità: introduzione surrettizia di nuovi obblighi con valore sanzionatorio senza norma primaria.

  5. Violazione del diritto europeo: ostacolo alla libertà di stabilimento e prestazione di servizi (artt. 49 e 56 TFUE).


🧑‍⚖️ Decisione del TAR

  • Respinta l’eccezione di inammissibilità sollevata dal Ministero: la circolare è immediatamente lesiva e quindi impugnabile.


⚖️ Motivazioni dell’accoglimento del ricorso

  1. Contrasto con l’art. 109 TULPS:

    • La circolare reintroduce obblighi (es. verifica identità in presenza) eliminati dalla riforma del 2011, violando lo spirito di semplificazione normativa.

  2. Inefficacia dell’obbligo ai fini di sicurezza:

    • L’identificazione fisica non garantisce che l’alloggio non venga usato da soggetti terzi non identificati.

    • Non si spiega perché strumenti alternativi come l’identificazione da remoto non siano sufficienti.

  3. Violazione del principio di proporzionalità e carenza di istruttoria:

    • La misura non è né necessaria né giustificata: si invoca genericamente l’aumento delle locazioni brevi e il Giubileo, senza dati concreti.


📌 Conclusione

  • Il TAR accoglie il ricorso e annulla la circolare del 18.11.2024.

  • Condanna il Ministero dell’Interno e la Prefettura al pagamento di € 2.000,00 per spese legali più accessori di legge.

Con questa decisione, il TAR ha confermato la legittimità dei sistemi di check-in da remoto, sempre più utilizzati nel settore extralberghiero, e ha evidenziato l’importanza di misure equilibrate che non penalizzino ingiustamente le attività di locazione breve.

«Si tratta di una sentenza di grande rilievo – dichiara F.A.R.E. – che tutela centinaia di migliaia di microimprenditori e famiglie impegnate nell’ospitalità extralberghiera. È un importante riconoscimento del diritto a operare nel rispetto delle norme, della semplificazione amministrativa e della parità di trattamento».

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